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| Titolo: Di Cesare: "Vogliamo tornare a giocare, ma dopo ieri non sono positivo. Ci dicano cosa dobbiamo fare. Il sorteggio? Pensavo fosse scherzo" Lun Apr 27, 2020 8:47 pm | |
| Intervenuto sulle frequenze di RadioBari, capitan Di Cesare ha raccontato i giorni di quarantena: "Son fortunato, ho qui mia moglie e i due bimbi. Rispetto ai miei compagni che sono soli, mi ritengo fortunato. Sto bene ma ho voglia di ritornare ad allenarmi coi compagni. Siamo compatti nell'idea di tornare ad allenarci e giocare: abbiamo un obiettivo da raggiungere. Con le dovute sicurezze, ma vogliamo tornare a giocare".
Sull'idea del sorteggio... "Pensavo fosse uno scherzo. Poi mi hanno detto che è la verità. Una promozione non si può decidere a sorteggio. Il Bari ha speso tanti soldi, non mi sembra corretto andare a fare un sorteggio. Ci sono tante opzioni: possiamo fare i play-off, si possono guardare bacino d'utenza, storia e altre cose. L'unica opzione da scartare è il sorteggio. Possiamo giocarcela alla play-station (ride, ndr). Sento parlare spesso i presidenti che non vogliono giocare, forse per altri interessi. Non mi sembra corretto. C'è chi non vuole giocare perché è vicino alla zona play-out, ci sono tante cose che vanno risolte".
"Ringrazio il Bari che ci ha messo a disposizione una cyclette. Ho un condominio grande che mi permette di fare un po' di corsa. Cosa mi manca di più? Mi manca il calcio in sé, i miei compagni, far lo scemo con loro. Siamo sempre in contatto: ci aggiorniamo fra noi e speriamo di tornare a giocare, siamo compatti in questo. Basterebbero anche due settimane per allenarsi e tornare a giocare. Siamo giovani, io un po' meno, ma non è un problema", rimarca Di Cesare.
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Sul futuro del campionato: "Dopo ieri le mie sensazioni non sono positive. Spero comunque di tornare a giocare, aspettiamo il Consiglio Federale del 5. Speriamo ci dicano cosa dobbiamo fare: stare nell'incertezza non è giusto. Ci dicano se dobbiamo ricominciare o finire".
Di Cesare, nel corso dell'intervento di questo pomeriggio a TeleBari, ha risposto ad alcune domande curiose: "L'attaccante più forte che ho affrontato? Milito. Giocava nel Genoa, io nell'Avellino in B. Il compagno più forte? Ogbonna, che però pensavo potesse giocare a livelli più alti. Ha fatto poco rispetto alle sue qualità. Il più forte difensore della storia? Sicuramente io (ride, ndr), ce ne sono tanti: Sergio Ramos, Cannavaro, Nesta...".
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