Bisedo
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| Titolo: 24/09/15 - Il mister non è senza colpa ma gli va data ancora fiducia. Ecco perchè Gio Set 24, 2015 7:51 am | |
| Qualche tempo fa Nanni Moretti ricordava che il suo allenatore di pallanuoto era solito urlare "Nun te inventà nienteee!" ai ragazzi in campo. Il consiglio certamente rischia di sembrare un po' castrante agli uomini dotati di estro e capacità di improvvisare ma resta, tutto sommato, un simpatico distillato di saggezza. E veniamo a noi: ma perchè a Crotone mister Nicola, pur avendo a propria disposizione una rosa lunga e larga, ha invece voluto dare la stura a esperimenti rivelatisi poi infausti?
Salvo rare eccezioni, è sempre buona regola nel calcio far fare al terzino il terzino, al mediano il mediano e così via. E dunque è bene che il tecnico biancorosso torni, in vista del match contro l'Avellino, ad utilizzare gli spartiti tattici disegnati in estate, assegnando cioè a ciascun galletto il proprio ruolo naturale e rinunciando ai cosiddetti "adattamenti". Più che le scelte antipitagorici, infatti, preoccupano le loro giustificazioni: perchè mai un allenatore che ha un centrocampo e un attacco deluxe si è preoccupato di "non concedere palleggio agli avversari"? Cosa giustifica un atteggiamento così guardingo da parte di Nicola? Al di là dei risultati, è questo modus operandi spesso troppo timoroso dei galletti il brodo di coltura del malumore di una tifoseria barese con sogni di grandeur. E in effetti, non si capisce perchè il tridente Stoian-Budimir-Tounkara (con rispetto parlando: nessuno dei tre crotonesi - pur talentuosi - nel Bari di oggi racimolerebbe minuti in campo con facilità) abbia costretto una squadra come quella barese a dover cambiare vestito per l'occasione.
Detto questo, cosa fatta capo ha. E i mugugni di sottofondo? Siamo seri, di grazia: posto che la gestione di Nicola ha regalato pochi squilli memorabili, resta il fatto che esonerare dopo poche partite un allenatore a cui si è dato in estate carta bianca sarebbe quantomeno improvvido: non si può dare fiducia cieca e incondizionata a un professionista e poi ritirarla del tutto innanzi alle sue prime difficoltà. Certamente in Italia (non in Inghilterra, dove prevale la figura dell'allenatore manager) è un'anomalia delegare al tecnico ogni scelta in sede di mercato ma, insomma, risulterebbe ben curioso già ora dire addio al tecnico dopo averlo fatto papa, cardinale e re. Lasciatelo governare in serenità. In fondo siamo solo alla quarta giornata. Tuttobari.com | |
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