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| Titolo: GdS - Difesa a 3: il parere di tre illustri ex difensori Gio Set 19, 2019 12:29 pm | |
| Pareri sul nuovo modulo di gioco del Bari e la difesa a 3, sulle pagine de La Gazzetta dello Sport. Lorenzo Sibilano, ex difensore biancorosso, dice la sua: "Può rivelarsi una soluzione efficace. Ma sul piano pratico è più complicato passare dalla difesa a 4 a quella a 3. Più semplice il contrario. I meccanismi sono completamente diversi. Occorrerà tempo affinché tutto funzioni. Una cosa è certa: nel 3-5-2, gli esterni diventano determinanti. Kupisz e Costa devono dare una mano in copertura, ma essere altrettanto bravi nelle proiezioni offensive. Se non allungano la squadra, ti ritrovi con un baricentro molto basso come è accaduto nel primo tempo contro la Reggina".
Era in tribuna lunedì al San Nicola, Pasquale Padalino, ex tecnico di Lecce e Foggia, è fra i profili intervistati oggi da La Gazzetta dello Sport sul nuovo sistema tattico biancorosso: "Di Cesare punta sull’esperienza, Sabbione dà forza ed energia, Perrotta completa il reparto con altre caratteristiche. Possono fare bene la difesa a 3, avendo alle spalle un portiere come Frattali. Ma è giusto dar loro il tempo di perfezionare l’applicazione del modulo. Gli interpreti ci sono. Anche se un pizzico di velocità in più non guasterebbe. Sugli esterni puoi utilizzare Kupisz e Costa, ma anche Floriano o Neglia come falso quinto".
Padalino analizza: "A prescindere dal modulo, la porta avversaria è ancora troppo distante per il Bari. Logico che Cornacchini stia lavorando in tal senso, proprio per correggere la mentalità della squadra, tendente ad arretrare. Ho avuto la sensazione che tra gli uomini in campo non ci sia la necessaria comunicazione, sia verbale che di manovra. Ne deriva un tipo di atteggiamento generale che non può certo soddisfare la grande tifoseria biancorossa".
"Con il ricco bagaglio di esperienza che si ritrovano non avranno particolari difficoltà a calarsi nella parte. Sabbione e Di Cesare hanno già giocato a 3". Gigi Garzya promuove il nuovo assetto della retroguardia. A La Gazzetta dello Sport descrive: "Non sono fulmini di guerra? Anche i tre centrali del Potenza, La Giosa, Emerson e Sales, non sono rapidissimi. Eppure formano una retroguardia collaudata ed ermetica. L’importante è che ci sia organizzazione, la cosa che conta maggiormente. Il problema piuttosto è un altro: Kupisz in passato ha giocato soprattutto dalla cintola in su. Si adatta in fase difensiva, deve capire come recitare a dovere il ruolo di quinto di centrocampo".
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