14/09/15 - Romizi 100 volte in biancorosso: "Voglio raggiungere un obiettivo importante..."

numeri nel calcio non sempre parlano di goal e punti in classifica. Spesso raccontano di un giocatore e della maglia che veste. La storia di oggi è quella di Marco Romizi e il numero è il 100, quello delle partite giocate in biancorosso.

Classe ’90, centrocampista granitico, Marco è arrivato a Bari dalla Fiorentina, durante il mercato di riparazione della stagione 2011/2012. «Venivo da sei mesi in Serie A in cui avevo fatto solo panchina e tribuna. Volevo andare via. Ricordo perfettamente il giorno in cui mi chiamò il procuratore per dirmi che c’era il direttore sportivo di una squadra che mi voleva a tutti i costi. Quando ho detto alla mia famiglia e alla mia ragazza che avrei firmato con il Bari è stato un colpo per tutti. Mi stavo allontanando da casa di 600km: non era una meta facile da raggiungere e a 21 anni magari spostarti è una cosa che non sempre fai volentieri. Quando sono atterrato ho subito pensato: dove sono arrivato? Ma più passava il tempo, più mi affezionavo a questa città. Qui vivo bene».

L’esordio in Serie B con la maglia biancorossa arriva subito: mister Torrente lo schiera dal primo minuto in Albinoleffe-Bari, vinta dai galletti 2-0. Da quel 28 gennaio del 2012, Marco ha giocato con la maglia del Bari 100 partite: 75 da titolare e 26 partendo dalla panchina.

«All’inizio non pensavo che sarei rimasto a lungo: ero in comproprietà con la Fiorentina e credevo fosse una cosa temporanea. Poi sono diventato di proprietà del Bari e ho iniziato a pensare che potesse durare a lungo. Ci sono state alcune partite più belle, altre più brutte e alcune indimenticabili come Bari-Latina. Nel complesso sono soddisfatto di quello che ho fatto sino a ora con la maglia biancorossa».

Fra i momenti da ricordare, poi, c’è il primo goal con il Bari segnato nella gara contro l’Empoli del 24 marzo 2013. Marco entra a partita in corso con un Bari in 10 che lottava per uscire dalla zona playout: dopo qualche minuto libera il destro da fuori area e il pallone si infila all’incrocio dei pali, alle spalle di Bassi. Un goal che vale 3 punti.

Ora alle porte c’è una nuova stagione e nuovi obiettivi: «Come sempre cerco di iniziare con calma, senza troppi proclami. È evidente che abbiamo un organico forte per la categoria. Il mio obiettivo è quello di mettermi a disposizione e farmi trovare sempre pronto. Quest’anno giocherà spesso come mezz’ala, quindi spero di fare anche qualche goal in più. Ma non nascondo che rinuncerai a qualche goal per un obiettivo più importante».

Nelle quattro stagioni in biancorosso Marco ha vissuto anche il fallimento societario: «L’anno scorso c’era una nuova realtà che si stava creando e sicuramente è mancato qualcosa a livello organizzativo, ma quest’anno è un’altra storia. Poi dal punto di vista del marketing e delle iniziative la differenza fra la vecchia e la nuova gestione è evidente: è più vicina ai tifosi e agli sponsor. Nella scorsa stagione, per esempio, l’esperienza fatta con le scuole è stata bellissima».

Negli ultimi quattro anni Marco ha vissuto a Bari, una città che lo ha conquistato: «Non potrei rinunciare alla calma e alla tranquillità con cui si riesce a vivere qui, soprattuto per me che abito in centro, all’inizio di Barivecchia. Sembra un mondo a parte. E poi il clima e il cibo sono cose che potrei far fatica a lasciare». Una vita cittadina che lo ha fatto diventare un punto di riferimento per i tifosi anche fuori dal campo. «Ormai il tifoso barese lo conosco bene: so che pretende tanto, ma è pronto a dare tanto. E non risparmia le critiche. È quello che ti fa passare dalle poche presenze di Bari-Cittadella, alla bolgia di Bari-Latina. La mia convivenza e il mio rapporto con loro è facile. E poi so che mi vogliono bene».