Giusy Mamone (Igea Virtus) a IlGalletto.tv : “Contro il Bari ce la metteremo tutta”

Si avvicina la trasferta del Bari in casa dell’Igea Virtus, società che questa estate ha cambiato il proprio assetto societario e che ha già collezionato 4 punti nelle prime 3 di campionato, vincendo anche il sentitissimo derby contro il Messina. Il neo vicepresidente, Giusy Mamone (a sinistra nella foto, insieme al presidente Filippo Grillo), ha parlato con ilGalletto.TV.

Cosa si prova ad affrontare una squadra come il Bari?

“È una squadra importante e ci fa sentire un po’ l’ansia. Speriamo che a livello sportivo domenica si faccia una bella partita. Che sia una festa di sport anche sugli spalti”.

Qual è l’atmosfera in città? Sente un’attesa particolare per la partita di domenica?

“C’è tanta voglia di giocare questa partita, anche se le sensazioni non sono tanto positive visto che andremo ad affrontare una corazzata. Ma senza dubbio ce la metteremo tutta e proveremo a dare filo da torcere al Bari”.

l’Igea viene da due stagioni molto positive, ritiene che l’inserimento del Bari nel girone I abbia sconvolto gli equilibri?

“Sì, a livello sportivo le ultime due stagioni sono state positive, ma noi siamo una società nuova con una squadra nuova. L’inserimento del Bari in questo girone da un lato potrebbe essere anche una nota positiva perché è sicuramente motivo per fare sempre meglio. Dall’altro non si può negare che l’ansia e l’emozione si sentono eccome”.

Che obiettivi ha la sua squadra per questo campionato?

“Il nostro obiettivo è la salvezza. Ce la stiamo mettendo tutta, sia a livello tecnico che a livello organizzativo. Vedremo perché il girone è un girone fatto da squadre importanti. Quindi cercheremo di raggiungere almeno questo primo obiettivo. Poi se nel corso del campionato riusciremo a fare qualcosa in più che ben venga”.

Nonostante il Bari possa considerarsi come la favorita per la promozione, quali sono secondo lei gli ostacoli più grandi in Serie D?

“È una categoria particolare in cui, se è vero che sulla carta non si è professionisti, è altrettanto vero che le società devono essere ben organizzate e capaci di trovare il giusto equilibrio tra i giovani e i giocatori d’esperienza che spesso vengono dal professionismo”.

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