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| Titolo: SSC Bari, la proposta per il nuovo logo: "Ritorno alle origini con il gallo del '36" Gio Ago 23, 2018 1:56 pm | |
| Ieri pomeriggio Aurelio De Laurentiis, accompagnato dai figli Luigi ed Edoardo, ha presentato la squadra di professionisti che lo aiuterà nella fase di start-up della SSC Bari, società nata in seguito al fallimento della F.C. Bari 1908.
Fatta luce su quelli che saranno i volti nuovi, dall'allenatore Cornacchini al team manager Scala, ci sono ancora diversi aspetti alla voce work in progress. Ancora non si sa nulla riguardo alla rosa che si sta allenando a Roma, definita ieri un 'laboratorio' in cui si stanno valutando in particolar modo i profili dei giovani.
Un altro aspetto che stimola moltissimo la curiosità dei tifosi è quello relativo al nuovo logo e alle nuove maglie. Se per quanto riguarda le divise qualcosa ADL si è lasciato sfuggire (saranno firmate da Robe di Kappa, sponsor tecnico del Napoli e ci saranno 3 maglie una rossa, una bianca e una nera ndr), ancora non si conosce niente rispetto al nuovo simbolo dei galletti.
La proposta: un logo ispirato al galletto del '36 In attesa di novità c'è chi come Paolo Baldassarri, designer e illustratore barese tifosissimo dei biancorossi (fu lui a realizzare il secondo logo della FC Bari 1908, regalato alla vecchia società), non ha perso tempo realizzando un accuratissimo studio sul galletto simbolo del Bari. "La storia del galletto - spiega nel suo "Bari Calcio Logo Project and Historical Research" inizia sul finire degli Anni '20 quando il Guerin Sportivo propose di associare un animale a ogni squadra di calcio affinché queste potessero distinguersi. I baresi, attraverso un referendum popolare, nel settembre 1928 scelsero il galletto per il suo carattere aggressivo, preferendolo al pettirosso".
"Il Bari è stato il primo team ad avere la patch col gallo da combattimento - racconta Baldassarri a Baritoday -. La Francia lo avrebbe inserito solo nel '38. Il primo gallo comparso su una maglietta del Bari aveva il petto in fuori, pronto alla lotta. E' molto diverso dal galletto obliquo disegnato da Piero Gratton nel 1979, quello che tanti tifosi del Bari rivorrebbero ma che è quasi impossibile riproporre poiché per riacquistarlo bisognerebbe accertare chi ne detiene la proprietà intellettuale. Allora perché non riproporre quello che è stato il simbolo sulle bandiere dei tifosi fino a metà degli Anni '70? E' importante ripartire dalle basi, fare un richiamo alla purezza e all'ingenuita di quegli uomini in calzettoni, un'immagine a cui sia il nipote, sia il nonno possano legarsi".
Nel suo studio Baldassarri ripropone il logo del Bari in diverse forme, alcune più classiche, altre più moderne e ammiccanti. L'effetto, tuttavia, è sempre notevole e riguardo alla riproducibilità del logo di cui parlava ieri De Laurentiis durante la conferenza, ci tiene a specificare che nel suo progetto "tutto è modulabile e funzionale alla realizzazione".
Il lavoro di Baldassarri ha ricevuto un grandissimo apprezzamento sui social network, con tanti tifosi letteralmente impazziti. L'autore di questo progetto non ha sottoposto le sue creazioni alla famiglia De Laurentiis ma nel caso in cui i nuovi proprietari fossero interessati saprebbero di poter contare sul lavoro di un grande professionista che è prima di tutto un tifosissimo del Bari.
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