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| Titolo: V. Loseto a TuttoBari: "Errori imperdonabili. Henderson, che talento!" Mar Lug 03, 2018 10:42 pm | |
| "Io credevo che il Bari potesse fare molto di più di quello che ha fatto. Aveva una rosa attrezzata seppur non perfetta e il finale non è stato all'altezza nè delle aspettative nè della stagione." Il tempo non cancella le ferite neanche di un grande tifoso biancorosso come Valeriano Loseto, ex tecnico della Fidelis Andria e nipote del noto Giovanni, intervenuto in esclusiva ai nostri microfoni per tracciare un complessivo bilancio sulla stagione appena trascorsa.
"Grosso è un allenatore giovane, si è impegnato tanto - le sue parole - ma ha lasciato per strada diversi punti anche per inesperienza o semplicemente per malasorte (basti vedere quanto successo a Pescara). Complessivamente credo abbia svolto un buon lavoro ma che al contempo gli vada dato ancora del tempo per maturare. Ad esempio, secondo me, il suo errore più grande è stato non aver creato gerarchie, equilibri in campo e nello spogliatoio: è stato sempre un cambiare! Nessuno si è sentito titolare e invece io credo debbano esserci ruoli più definiti: sentirsi perennemente in discussione può far avvertire mancanza di fiducia da parte di mister e compagni. Ad ogni modo continuo a credere che con i play-off a campo invertito penso sarebbero potute cambiare molte cose."
Decisamente poco lusinghiero è il giudizio sul presidente biancorosso Giangaspro: "E' stato un buon presidente ma gli errori commessi nell'ultimo periodo sono stati imperdonabili. l rapporto con la gente è inevitabilmente venuto meno, e se viene meno quel vincolo fiduciario diventa tutto più difficile. Sia chiaro, non credo che si debba accontentare sempre la tifoseria, nè si debba aprire al pubblico ogni dinamica interna della società, ma una comunicazione più efficace, fa sentire partecipi tifosi che, così facendo, non fanno mancare il loro appoggio. Quanto è accaduto è inammissibile. Trasparenza, serietà e chiarezza: chiunque sia il prossimo presidente, imposti il rapporto con tifoseria su questi criteri. Io e la mia famiglia siamo stati cresciuti nel Bari dei Matarrese e onestamente non ci è mai mancato nulla: spero che Giangaspro o chi per lui possano ripercorrerne le orme. Aspettative sul prossimo anno? Non so se l’anno prossimo sarà l'anno buono, ci sono molti debiti da risanare, e credo che le risorse economiche maggiori saranno investite in quel senso, ma - ripeto - l'importante è essere sinceri fin dall'inizio: il tifoso barese ama la maglia e vuole che la si onori poi l'esito è relativo."
Loseto continua parlando della sua personale classifica dei top e flop della stagione biancorossa: "Per quanto mi riguarda il reparto arretrato è stata la vera delusione, non è mai stato trovato un giusto equilibrio fra i centrali, forse anche a causa di quei meccanismi di scarsa gestione delle gerarchie di cui parlavo prima. Sul lato opposto, in primo piano metto Henderson, un vero talento. Nel 4-3-3 si esaltano le sue doti inserimento, corsa, buona tecnica e agonismo: non è un caso che lo vogliano in A. Molto bene anche Anderson e D’elia che ha fatto buone cose quando ha avuto modo di giocare. E a centrocampo nelle mie squadre porterei sempre un giocatore come Basha."
Chiosa finale sul suo futuro e, soprattutto sul suo recente passato culminato con l'esonero alla Fidelis Andria, dopo anni di eccellenti risultati sia a livello dilettantistico, come la promozione del Gravina in Serie D, sia giovanile, con gli Allievi Nazionali del Bari e la Beretti della stessa Fidelis portata fra le migliori otto d'Italia.
"Dopo l'iniziale fiducia da Montemurro (che ringrazierò sempre), ho pagato il fatto di non aver vinto in 13 partite, anche se, a dire il vero, 5 vittorie sono sfumate fra l'88’ e il 94’ - racconta con sincerità Loseto - I risultati non arrivavano e ciò ha fatto sì che la parte non sana della società abbia caldeggiato il mio allontamento. Avrei avuto bisogno di qualche tempo in più e invece ho subito cattiverie e scorrettezze, e soprattutto è mancata la presenza di un direttore sportivo che potesse fare da parafulmine. Il futuro? Attendo una chance non mi è stata ancora data e mi piacerebbe averla al più presto ovunque ci sia una società, anche dilettantistica, che abbia uomini in giusti ruoli e giuste competenze per creare un percorso di lungo periodo."
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