Bari Grande Amore
Messaggi : 4666 Data d'iscrizione : 08.08.15 Età : 37 Località : Firenze
| Titolo: Tuttocalciopuglia- Bari, Sciaudone: "In estate sarei tornato volentieri, c'è stata una trattativa" Mer Set 27, 2017 9:34 am | |
| Quello che Daniele Sciaudone ha rappresentato per la città di Bari e per i suoi numerosissimi tifosi non è riassumibile in qualche semplice riga. Al suo carisma, al suo volto esultante, alle sue urla di gioia è legato uno dei capitoli più leggendari della recente storia calcistica barese. Sembra passata un'eternità, ma, in realtà, dall'addio del vero protagonista di quella meravigliosa stagione fallimentare, non son trascorsi neanche tre anni. Un lasso di tempo nel quale, fra una rivoluzione e l'altra, il destino del Bari e quello del centrocampista attualmente in forza al Novara si sono spesso accarezzati, senza mai, però, trovare il modo di viaggiare verso la stessa direzione. Come due amanti che si scambiano reciprocamente occhiate silenziose, senza avere il coraggio di compiere il primo passo. Fino a qualche mese fa, fino all'ultima sessione di mercato. Nella quale, a quanto pare, le due parti sarebbero state davvero ad un passo dal convolare a nuove nozze.
A rivelarlo è stato lo stesso Sciaudone, che, nel corso di una lunga intervista concessa in esclusiva ai nostri microfoni, si è raccontato nel dettaglio, a partire dalla possibilità di un suo ritorno in Puglia: "Tornare in futuro non sarebbe male, già quest’estate c’è stato un contatto. Il Bari mi aveva richiesto, abbiamo cercato di vedere se la cosa fosse fattibile, ma lo Spezia ha sempre impedito un possibile trasferimento. In Liguria mi sono sempre trovato bene, non me la sono sentita di fare una battaglia per andar via da lì, ma sarei tornato in biancorosso molto volentieri."
Una storia d'amore, quella fra il centrocampista bergamasco e il Bari, interrottasi all'improvviso, quasi inaspettatamente, nel gennaio del 2015, a neanche un anno di distanza da quei tre mesi che fecero impazzire la popolazione biancorossa: "Fino a dicembre cercammo un accordo per prolungare il contratto, poi a gennaio mi fu praticamente chiesto di andare via. La società cercava altri tipi di giocatori a centrocampo. Si era creata la possibilità di trasferirsi a Catania e io, sentendomi ormai fuori dal progetto, accettai la destinazione".
In riva all'Adriatico si viveva l'inizio dell'era Paparesta. Una gestione che, stando al parere dello stesso Sciaudone, finì per commettere un errore, che poi pagò a caro prezzo: "La squadra che l'anno prima aveva fatto così bene non doveva essere smantellata. E’ un errore che si commette ovunque, non solo a Bari: quando hai un progetto, devi portarlo avanti e proseguire su quella strada, magari inserendo qualche nuovo innesto. Perché non riproporre un sistema che andava così bene? In tanti sarebbero rimasti molto volentieri. Ad esempio mi fa piacere vedere Sabelli ancora lì. Stefano tiene tantissimo alla città, lo sento spesso e gli faccio un grosso in bocca al lupo perché si possa riprendere al più presto. Sono contento anche per l’ovazione che Defendi ha ricevuto sabato quando è tornato al San Nicola da avversario: se l’è meritata in pieno per quanto ha dato in quegli anni".
Il fantasma di quella stagione, di quell'impresa sfiorata, continua ad accompagnare il cammino del Bari. In tanti attribuiscono la colpa degli scarsi risultati alla pressione imposta da una grande piazza come quella pugliese: "La maglia biancorossa pesa ed è molto importante. La piazza barese vive di calcio e, di conseguenza, c’è sempre l’obbligo di vincere e di far bene. Ma se uno vuole vivere in una situazione più tranquilla, va a giocare da un’altra parte. Personalmente non ho alcun rimpianto, tutto ciò che ho vissuto in Puglia mi è servito per crescere e migliorare; certo, se si potesse rigiocare la partita di ritorno dei playoff a Latina non mi dispiacerebbe. Avevamo meritato l’accesso a quella finale".
Niente, però, potrà mai gettare in ombra tutto quello che di positivo è legato all'ormai datata esperienza barese di Sciaudone. E, a tal proposito, il ventinovenne bergamasco non ha dubbi: "La partita più bella che ho disputato in biancorosso è stata l’ultima di campionato contro il Novara. Fu più emozionante degli stessi playoff: giocare davanti a quello stadio stracolmo è stato incredibile. Forse, però, il ricordo più prezioso al di fuori del campo è legato a quel pomeriggio in cui, di ritorno da una trasferta, trovammo la stazione completamente bloccata e piena zeppa di tifosi. Vivemmo sensazioni indescrivibili".
tuttocalciopuglia.com | |
|