GdS - Micai: "Lavoro per migliorare. In campo porto l'anima dei nostri tifosi"

24 anni da poco compiuti e una nuova stagione ad attenderlo: Alessandro Micai è carico quanto basta, e da Bedollo fa sapere che, anche quest'anno, ci metterà tutto se stesso per portare il Bari ai vertici: "Durante le vacanze mi sono allenato molto. Sono arrivato pronto in ritiro. Al resto ci sta pensando il nostro preparatore dei portieri, Massimo Cataldi. Con lui si lavora sodo" le parole del giovane portiere a La Gazzetta dello Sport, a cui taccuini confida che "per esperienza non guardo più agli interessi personali, ma a quelli del gruppo. Vedete, l’anno scorso credo di aver fatto bene. Ma poi mi è rimasto poco tra le mani. Se non raggiungi l’obiettivo di squadra, non puoi essere soddisfatto. Ma si può e si deve migliorare".

"Negli ultimi 3­/4 anni sono sempre state costruite squadre competitive sulla carta - ha continuato il numero uno biancorosso - Poi, però... E allora, preferisco non dare giudizi in piena estate. Io caldo in campo? Cerco di essere lo specchio delle esigenze di una piazza calorosa come la nostra, portando sul campo l’animus dei tifosi. E poi, è un modo per sentirsi meno solo tra i pali".

"Vero è che Grosso, scuola Juve, pretende che non si butti mai via il pallone. Anche il portiere è sollecitato a giocarla con i piedi". Micai conferma il nuovo progetto biancorosso. Ripartire da dietro e non avere paura di giocare il pallone. Dalle colonne de La Gazzetta dello Sport, parla anche di Antonio Donnarumma, ex Bari (titolare per qualche mese nella prima stagione di Micai in Puglia), tornato al Milan nell'ambito dell'affare che ha riguardato il rinnovo del fratello: "Antonio ne ha avuti tanti di problemi. Si è trovato fuori rosa, con una spalla rotta, ha fatto mille sacrifici. Il Signore gli ha dato una mano. La meritava. Se vorrei essere al suo posto? No! Senza ipocrisie. Ora sono felice di essere il portiere del Bari. I soldi contano fino a un certo punto. Posso anche guadagnare tanto, ma se non gioco o vivo di riflesso a qualcuno… preferisco avere la mia porta".


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